giovedì 8 maggio 2014

L'italian Job Act

Questo post non è una critica per una parte politica, cerca solo di chiarire una legge che si prefigge di distruggere definitivamente i sindacati, i diritti dei lavoratori e gli stipendi in Italia.
Cominciamo dal nome "Job Act", copiato spudoratamente da una legge Americana voluta dal presidente Obama, ma con cui non c'entra nulla! La legge americana dava la possibilità di ottenere finanziamenti più facilmente alle piccole e medie imprese.
Qui in Italia con questo nome si propone una legge che porta 5 volte i rinnovi possibili in 36 mesi, quindi precariato totale e zero assunzioni. Quali effetti può portare? Zero mutui, zero investimenti, azzeramento dei consumi. Inoltre i sindacati scompariranno, perchè nessuno andrebbe ad investire in un sindacato di tutela, se tanto il proprio contratto scade dopo poche settimane.
Altro scelta sbagliata è l'annullamento dell'assunzione obbligatoria in caso di superamento del numero dei rinnovi. Con questa legge si cancellano tutte le vittorie sociali portate avanti da tutti i lavoratori italiani negli ultimi cento anni!
Questa legge sovvenziona solo le società malate e senza futuro, dandogli qualche anno in più di vita grazie a manodopera sottopagata, ma che non crea nè ricchezza nè prosperità per nessuno. Un'azienda solida sa programmare il personale di cui ha bisogno e non ha bisogno di contratti  flessibili, ma così facendo si favoriscono questi contratti che distruggono il mercato del lavoro e i lavoratori.
E' semplice intuire cosa succederà in pochi dopo questa legge:

  • impoverimento delle famiglie
  • abbassamento della qualità ricercata dai consumatori
  • crollo dei consumi
  • crollo del fatturato delle aziende
  • chiusura di moltissime aziende
  • mancanza di entrate per lo stato. Diminuendo i lavoratori e le aziende, crolleranno i gettiti fiscali.
  • mancanza di fondi per polizia, insegnati, medici, esercito
  • aumento della criminalità
  • aumento dell'analfabetizzazione
Forse per alcuni politici una nazione prosperosa è con una forza lavoro come questa (italiani agli inizi del 1900):

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